Tarsi: primati notturni, arboricoli e carnivori

Tarsi: primati notturni e arboricoli, unici carnivori tra i prosimii — abilità di caccia, dieta e adattamenti per la vita tra i rami.

Autore: Leandro Alegsa

Tarsi sono primati tradizionalmente classificati tra i prosimici (non scimmie). Il nome deriva dalle lunghe ossa del tarso nei loro piedi, adattamento che consente salti potenti e precisi. Oggi i tarsi sono collocati, sulla base di studi filogenetici, vicino alle scimmie nell'albero evolutivo dei primati, pur mantenendo caratteristiche anatomiche molto peculiari.

Aspetto e adattamenti

I tarsi hanno occhi enormi proporzionati al corpo: ogni occhio è grande quanto il cervello e non può muoversi nelle orbite, quindi l'animale compensa ruotando la testa fino a quasi 180° per avere un ampio campo visivo. Le zampe posteriori sono molto allungate, con ossa del tarso particolarmente sviluppate, che permettono salti esplosivi tra i rami. Anche le dita sono affusolate e dotate di unghie adatte all'aggrappo; possiedono inoltre un artiglio da grooming su alcune dita per la toelettatura.

Habitat e distribuzione

Vivono prevalentemente sugli alberi (arboricoli) nelle foreste tropicali del Sud-est asiatico: isole come Borneo, Sulawesi, Sumatra e le Filippine ospitano diverse specie di tarsi. Prediligono la vegetazione con fitto intreccio di rami e liane, dove possono compiere salti tra appoggi ravvicinati. Sono completamente notturni, attivi soprattutto nelle ore crepuscolari e notturne.

Dieta e comportamento

I tarsi sono gli unici primati completamente carnivori: si nutrono quasi esclusivamente di carne. Mangiano principalmente insetti, ma nella loro dieta entrano anche piccoli vertebrati come lucertole, uccelli, serpenti e occasionalmente pipistrelli. Cacciano sfruttando l'abilità di «clinging and leaping» (agganciarsi verticalmente al tronco e saltare), catturando prede in movimento con salti rapidi e prese precise.

Sono animali generalmente solitari o vivono in piccoli gruppi familiari; alcune specie formano coppie stabili con territori difesi. Comunicano con vocalizzazioni che possono includere frequenze molto alte (anche ultrasoniche), oltre a segnali olfattivi e postura corporea.

Riproduzione

La riproduzione varia tra le specie, ma in genere la femmina partorisce un solo piccolo per volta. I neonati nascono relativamente sviluppati (precoci): sono capaci di aggrapparsi e, in breve tempo, di seguire i genitori. La durata della gestazione è piuttosto lunga rispetto alle dimensioni del corpo (intorno ai sei mesi in molte specie) e il tasso riproduttivo tende a essere basso.

Conservazione

Molte specie di tarsi sono minacciate dalla perdita e frammentazione dell'habitat dovute a deforestazione, conversione del suolo e attività antropiche. Anche la cattura per il commercio di animali esotici rappresenta un rischio. Poiché sono specie specializzate e sensibili ai cambiamenti ambientali, la conservazione delle foreste e programmi di tutela specifici sono fondamentali per garantirne la sopravvivenza.

I tarsi sono un esempio affascinante di adattamento evolutivo: primati notturni, arboricoli e carnivori con caratteristiche uniche che li distinguono chiaramente da altri primati. La conoscenza delle loro abitudini e la protezione del loro habitat sono essenziali per preservare queste specie singolari.

Sensi

I tarsie hanno un udito incredibilmente buono.

Hanno grandi occhi. Ognuno è largo circa 16 mm, sono molto sensibili al tatto e pesano quanto il loro intero cervello. A differenza di molti animali notturni, i tarsi mancano di un'area riflettente la luce (tapetum lucidum) dell'occhio. Hanno anche una fovea, che non è usuale negli animali notturni.

Differenza di cervello

Il cervello del tarsio è diverso dagli altri primati in un aspetto. La sequenza di strati cellulari nel nucleo genicolato laterale che riceve informazioni da entrambi gli occhi è diversa da quella dei lemuri, dei lori e delle scimmie. "Questa apparente differenza distingue i tarsi da tutti gli altri primati e rafforza l'idea che siano sorti in una prima linea indipendente di evoluzione dei primati".

Riproduzione

La gravidanza dura circa sei mesi, che è un tempo lungo per un animale così piccolo. I tarsie danno alla luce una sola prole.

Storia

Una volta erano molto diffusi, ma ora i tarsie vivono solo sulle isole del sud-est asiatico. Si trovano fossili in Asia, Europa e Nord America, e alcuni fossili contestati in Africa. I tarsio viventi si trovano in diverse isole del sud-est asiatico, tra cui le Filippine, Sulawesi, Borneo e Sumatra.

Hanno anche il più lungo record fossile continuo di qualsiasi primate. Il record fossile mostra che i loro denti non sono cambiati molto, tranne che nella dimensione, negli ultimi 45 milioni di anni. Ciò significa che anche ciò che mangiano, e probabilmente il loro stile di vita, non è cambiato molto.

Mass media

Si dice che i tarsie siano l'ispirazione per il famoso personaggio cinematografico Yoda di Guerre Stellari a causa delle loro piccole dimensioni ma delle loro eccellenti capacità di caccia.

Stato di conservazione

Una specie di tarsio, il tarsio di Dian (Tarsius dentatus), è elencato dalla IUCN Red List come "a basso rischio - dipendente dalla conservazione". Il tarsio di Horsfield (Cephalopachus bancanus) è elencato come "a basso rischio - meno preoccupante". Il tarsio spettrale (Tarsius spectrum) è classificato come "a basso rischio, non minacciato". Il tarsio pigmeo (Tarsius pumilus) si pensava fosse estinto fino al ritrovamento di una famiglia nel 2008. I due maschi e l'unica femmina (un quarto è scappato) sono stati catturati con delle reti e sono stati muniti di radiocollare per seguire i loro movimenti. Altre specie di tarsio sono elencate come "dati carenti".

Galleria

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Tarsio spettrale

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