Libia italiana

La Libia italiana è stata una colonia del Regno d'Italia, dal 1911 al (ufficialmente) 1947. Italia Libia nel 1911 dall'Impero Ottomano. I musulmani libici continuarono a combattere contro gli italiani cristiani per alcuni anni, soprattutto durante la prima guerra mondiale.

I combattimenti sono aumentati dopo che il dittatore Benito Mussolini ha preso il potere in Italia. Idris (poi re della Libia) fuggì in Egitto nel 1922. Dal 1922 al 1928, le forze italiane sotto il generale Badoglio condussero una campagna di "pacificazione punitiva". Il successore sul campo di Badoglio, il maresciallo Rodolfo Graziani, accettò l'incarico da Mussolini a condizione che gli fosse permesso di schiacciare la resistenza libica senza dover seguire il diritto italiano o internazionale. Mussolini avrebbe accettato immediatamente e Graziani avrebbe intensificato l'oppressione. Alcuni libici continuarono a difendersi, con le voci di dissenso più forti provenienti dalla Cirenaica. Omar Mukhtar, uno sceicco della tribù Sennusi, divenne il capo della rivolta.

Dopo la tanto discussa tregua del 3 gennaio 1928, la politica italiana in Libia raggiunse il livello di una guerra a tutto campo, che includeva la deportazione e la concentrazione della popolazione della Cirenaica settentrionale per negare ai ribelli il sostegno della popolazione locale. Dopo la cattura di Omar Mukhtar il 15 settembre 1931 e la sua esecuzione a Bengasi, la resistenza si esaurì. La resistenza limitata all'occupazione italiana si cristallizzò intorno allo sceicco Idris, l'emiro sennusi della Cirenaica.

Crescita territoriale del territorio italiano Libia Territorio dato all'Italia dall'Impero Ottomano, 1912 Effettivamente l'Italia controllava solo cinque porti Territori dati da Francia e Gran Bretagna 1919 e 1926 Territori dati da Francia e Gran Bretagna 1934/35Zoom
Crescita territoriale del territorio italiano Libia Territorio dato all'Italia dall'Impero Ottomano, 1912 Effettivamente l'Italia controllava solo cinque porti Territori dati da Francia e Gran Bretagna 1919 e 1926 Territori dati da Francia e Gran Bretagna 1934/35

Treno italiano "Littorina" in CirenaicaZoom
Treno italiano "Littorina" in Cirenaica

Creazione di "Libia

Nel 1934 la Libia si pacifica completamente e il nuovo governatore italiano Italo Balbo avvia una politica di integrazione tra gli arabi e gli italiani. Le nuove leggi del 1939 permisero ai musulmani di aderire al Partito nazionale fascista e in particolare all'"Associazione musulmana del Littorio" (Associazione Musulmana del Littorio). Le riforme del 1939 permisero anche la creazione di unità militari libiche all'interno dell'esercito italiano. Durante la Campagna nordafricana della Seconda guerra mondiale questo portò un forte sostegno all'Italia da parte di molti libici musulmani, che si arruolarono nell'esercito italiano.

Il governatore Balbo ha creato la "Libia" nel 1934, con l'unificazione di Tripolitania, Cirenaica e Fezzan in un unico Paese. Sviluppò la nuova "Libia italiana" dal 1934 al 1940, creando un'enorme infrastruttura che comprendeva 4.000 km di strade, 400 km di ferrovie a scartamento ridotto, nuove industrie e molti nuovi villaggi agricoli.

L'economia libica ha prosperato, soprattutto nel settore agricolo. Si svilupparono anche alcune attività manifatturiere, per lo più legate all'industria alimentare. Furono realizzate molte costruzioni. Inoltre, gli italiani misero a disposizione per la prima volta in Libia un'assistenza medica moderna e migliorarono le condizioni sanitarie nelle città. Si creò anche una grande rete di collegamenti con l'Italia, via mare e via aerea (come la Linea dell'Impero, una rotta aerea che univa la Libia con Roma e con l'Etiopia/Somalia).

L'ha scritto Howard Christie:

Gli italiani hanno avviato numerose e diversificate attività in Tripolitania e in Cirenaica. Tra queste, una fabbrica di esplosivi, officine ferroviarie, stabilimenti Fiat Motor, vari impianti di trasformazione alimentare, officine elettrotecniche, ferriere, impianti idrici, fabbriche di macchine agricole, birrerie, distillerie, biscottifici, tabaccherie, concerie, panifici, calce, mattoni e cementifici, l'industria dell'erba di Esparto, segherie meccaniche, e la Società Petrolibya (Trye 1998). L'investimento italiano nella sua colonia era quello di sfruttare i nuovi coloni e di renderla più autosufficiente. La popolazione italiana nativa totale della Libia era di 110.575 abitanti su una popolazione totale di 915.440 nel 1940 (Ufficio di Stato Maggiore Generale della Guerra 1939, 165/b).

Il governatore Balbo ha promosso la costruzione di molti nuovi villaggi per molte migliaia di coloni italiani nelle zone costiere della "Libia italiana" e di nuovi villaggi per gli arabi.

La Libia è stato un importante teatro di guerra nella seconda guerra mondiale. Il 13 settembre 1940 le forze italiane utilizzarono la "Via Balbia" (l'autostrada di Mussolini nel nord della Libia) per l'invasione dell'Egitto. Le forze britanniche e alleate dell'Egitto, comandate da Wavell, fecero una campagna di successo di due mesi (Tobruk, Bengasi, El Agheila). Qui si svolsero anche le controffensive sotto Rommel nel 1940-43. Nel novembre 1942 le forze alleate riprendono la Cirenaica; nel febbraio 1943 gli ultimi soldati tedeschi e italiani vengono cacciati dalla Libia.


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