SPQR

SPQR sono le iniziali di una frase latina Senātus Populusque Rōmānus. Significa "Il Senato e il popolo romano" o "Il Senato e il popolo di Roma".

Si riferisce al governo dell'antica Repubblica Romana. È ancora oggi utilizzato come emblema ufficiale del moderno comune di Roma.

La SPQR compare sulle monete romane, alla fine dei documenti resi pubblici mediante iscrizione in pietra o metallo, nelle dediche dei monumenti e delle opere pubbliche, e sulla bandiera (vexilloide) delle legioni romane.

La frase compare nella letteratura politica, giuridica e storica romana, come i discorsi di Cicerone e Ab Urbe Condita Libri ("Libri della fondazione della città") di Livio.

La data del primo utilizzo di SPQR non è nota. Appare per la prima volta nelle iscrizioni della successiva Repubblica, a partire dall'80 a.C. circa. Appare per ultimo sulle monete di Costantino il Grande (governò il 312-337 d.C.), il primo imperatore romano cristiano.

La firma continuò ad essere utilizzata sotto l'Impero Romano. Gli imperatori erano considerati i rappresentanti del popolo, anche se i decreti del Senato erano dettati dalla volontà dell'imperatore.

Un linguaggio simile nelle rivoluzioni politiche e sociali più moderne deriva senza dubbio da questo uso. Durante il regime fascista di Benito Mussolini, la SPQR fu blasonata su molti edifici pubblici nel tentativo di promuovere la sua dittatura come "Nuovo Impero Romano".

Emblema della Repubblica RomanaZoom
Emblema della Repubblica Romana

Il vessilloide (bandiera) dell'Impero RomanoZoom
Il vessilloide (bandiera) dell'Impero Romano

L'iscrizione nell'Arco di TitoZoom
L'iscrizione nell'Arco di Tito

Domande e risposte

D: Che cosa significa SPQR?


R: SPQR è l'acronimo della frase latina Senātus Populusque Rōmānus, che si traduce in "Senato e Popolo Romano" o "Senato e Popolo di Roma".

D: A cosa si riferisce SPQR?


R: SPQR si riferisce al governo dell'antica Repubblica Romana.

D: Dove si usa ancora oggi l'SPQR?


R: L'SPQR è ancora utilizzato come emblema ufficiale dell'odierno Comune di Roma.

D: Come veniva utilizzato l'SPQR nell'antichità?


R: Nell'antichità, l'SPQR compariva sulle monete romane, alla fine di documenti resi pubblici da iscrizioni in pietra o metallo, nelle dediche di monumenti e opere pubbliche e sulla bandiera (vexilloide) delle legioni romane. Appare anche nella letteratura politica, legale e storica romana, come i discorsi di Cicerone e Ab Urbe Condita Libri ("Libri della fondazione della città") di Livio.

D: Quando le persone hanno iniziato a usare l'SPQR?


R: La data in cui si iniziò a usare l'SPQR non è nota, ma appare per la prima volta nelle iscrizioni a partire dall'80 a.C. circa.

D: Quando è stata vista per l'ultima volta sulle monete?


R: La frase è stata vista per l'ultima volta sulle monete durante il regno di Costantino (312-337 d.C.), che fu il primo imperatore romano cristiano.

D: In che modo Mussolini utilizzò questa frase durante il suo regime?


R: Durante il regime fascista di Mussolini, egli fece apporre questa frase su molti edifici pubblici per promuovere la sua dittatura come un "Nuovo Impero Romano".

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